COSA ABBIAMO VISTO A COLMAR
I nostri quattro giorni a Colmar sono stati memorabili. La città ha pienamente soddisfatto le nostre aspettative, è proprio come la immaginavamo. Strade acciottolate, casette a graticcio in legno o in pietra, ponticelli romantici e ovunque profumo di biscotti e pane appena sfornati. Sembra veramente di essere nel cartone Disney de La Bella e la Bestia. Tra i monumenti più importanti della città che abbiamo visitato c’è il Koïfhus, ovvero la vecchia dogana, situato tra la Grand’Rue e la Place de l’Ancienne Douane. Oggi ospita il mercato degli artigiani e segna uno degli ingressi alla Petite Venice, zona celebre e molto suggestiva. Ora, soprannominarla la piccola Venezia mi sembra esagerato, ma è comunque un angolo caratteristico dove poter fare una bella passeggiata. Meglio andare la mattina presto perché poi si riempie di turisti in cerca dello scatto perfetto ed è così che finisce tutta la poesia del momento.Abbiamo inoltre visitato la Collégiale Saint-Martin, il luogo di culto più importante della città di Colmar, ovvero la Cattedrale gotica costruita a partire dal 1237 e terminata intorno al 1366.
I MUSEI E LE CASE STORICHE DI COLMAR
Ci siamo invece persi due musei che però voglio citarti, per darti l’occasione di andarci: il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la Statua della Libertà di New York e il Museo d’Unterlinden, che custodisce opere d’arte di ogni epoca, di artisti sia locali che internazionali e oggetti d’arte decorativa e popolare dell’Alsazia dal Medioevo al Rinascimento.
Con Filippo, abbiamo preferito passeggiare all’aperto tra i vicoli della città, per ammirare le decorazioni di ogni tipo che adornavano finestre e porte di ogni abitazione. Una casa molto famosa a Colmar è la Maison des Têtes, chiamata così a causa delle 106 teste scolpite che presenta tra i balconi, le finestre e su tutta la facciata. Oggi è un hotel di lusso. L’altra è la Maison Pfister, tipica casa in stile alsaziano. Entrambe sono state costruite nel Rinascimento e sono state riconosciute come monumenti storici di Francia. Durante la nostra permanenza abbiamo poi curiosato tra i mercatini bevendo
del vin chaud e facendo delle pause peccaminose 😀 nelle pasticcerie del centro, dove c’è l’imbarazzo della scelta.
In 4 giorni ho mangiato una quantità spropositata di dolci, mi sono sentita la Clelia D’Onofrio dei poveri.
LE PASTICCERIE DA NON PERDERE
La migliore pasticceria in cui abbiamo fatto sosta è, senza ombra di dubbio, la Patisserie Gilg. Ancora mi viene l’acquolina in bocca se ripenso al bancone pieno di ogni specialità. Qui abbiamo assaggiato una crostatina con meringa al limone che era la fine del mondo. Ma quello che ho apprezzato di più è stato il Kougelhopf, dolcetto tipico alsaziano che ho mangiato anche in altri posti, ma il loro è insuperabile, una nuvola. La seconda pasticceria che ti suggerisco è l’Atelier de Yann, dove si possono assaggiare dolci monoporzioni molto moderni, ma anche specialità del posto. Qui ho amato la colazione con croissant, biscotti di pan di zenzero, brioche speziate…. sono uscita che scoppiavo!
E I RISTORANTI…
Per quanto riguarda i ristoranti, invece, devo dire la verità: nessuno ci ha colpiti in modo particolare. A parte che in quei giorni erano tutti affollatissimi, trovare un tavolo in quelli suggeriti dalle guide, è stato impossibile. Il consiglio che mi sento di darti è di prenotare ancor prima di partire. C’è per esempio un posto in cui si dice si mangi la migliore tarte flambée di Colmar, si chiama Restaurant La Soi. Beh, ci siamo passati tutti i giorni, ma non siamo riusciti a mangiarci.
Credo di averti raccontato un po’ tutto sulla nostra breve esperienza in questa città alsaziana, ma se dovessi avere dubbi o domande, scrivimi!