Finalmente, dopo due anni dal nostro ultimo viaggio all’estero, siamo riusciti a rinnovare la tradizione del mini viaggio di natalizio in Europa e oggi voglio condividere con te il nostro itinerario di tre giorni a Lisbona, perfetto da svolgere con bambini piccoli al seguito. Ti confesso che non siamo riusciti a fare tutto quello che avremmo voluto, ma questo lo avevamo messo in conto. Viaggiando con un bimbo i tempi si allungano e siamo tenuti a rispettare quelle che sono le sue esigenze ma vedere i suoi occhietti illuminarsi di fronte a tutte le novità che aveva di fronte, per noi è stata la gioia e la soddisfazione più grande.

Perché abbiamo scelto Lisbona

Mai avremmo scelto Lisbona come meta da visitare a Natale (pensavo che in inverno fosse triste), ma la situazione sanitaria che stiamo vivendo ci ha fatto cambiare idea. Il Portogallo è attualmente uno dei paesi più sicuri insieme all’Italia. A viaggio fatto però, voglio consigliarti di non fare come me, di non scartare Lisbona per un viaggio invernale perché faresti un grande errore! Non troverai la tipica atmosfera dei paesini tirolesi con neve e mercatini di Natale, ma l’atmosfera delle feste si percepisce ed è meravigliosa. In più ne trarrai vantaggio in termine di tempo e denaro perché non troverai le folle estive in coda davanti ai musei e i prezzi dei voli e degli hotel saranno molto più economici. Se vuoi sapere quanto abbiamo speso per il nostro viaggio a Lisbona, leggi il mio articolo Lisbona Lowcost.

L’arrivo in città

Siamo giunti a Lisbona di domenica sera, con un volo da Ciampino. Per risparmiare, per spostarci dall’aeroporto al centro abbiamo preso i mezzi pubblici. Il nostro appartamento si trovava nel quartiere storico di Alfama, per cui abbiamo preso la metro Vermelha in direzione S. Sebastiao, scendendo proprio lì e poi la linea Azul in direzione St. Apolonia scendendo a Terreiro do Paco. Col senno di poi, tornassimo indietro, sceglieremmo sicuramente di affidarci a Uber, cosa che abbiamo fatto al ritorno. Con 7€ sarebbe stata soluzione più comoda e veloce anche perché l’aeroporto dista circa 6 km dal centro.

Primo giorno a Lisbona

Il primo giorno a Lisbona è iniziato con una gita che avevamo programmato per l’ultimo giorno di viaggio e che invece abbiamo anticipato perché abbiamo scoperto che di lunedì molti musei a Lisbona sono chiusi, abbiamo quindi deciso di visitare Sintra e in particolare il Palacio Nacional da Pena, aperto 7 giorni su 7. Si tratta di un castello costruito all’inizio del XIX secolo per volontà di Ferdinando II. La famiglia reale lo abitò fino al 1910 quando, a causa della rivoluzione, fu costretta a fuggire.

Gita a Sintra e visita al Palacio Nacional da Pena

Dalla stazione dei treni abbiamo preso un taxi fino al palazzo/castello. Avevamo acquistato il biglietto online, ma anche in biglietteria abbiamo notato che c’era zero fila. Per raggiungere il Palacio abbiamo attraversato gli splendidi giardini del parco, coperti dalla nebbia mattutina. Una volta raggiunto, siamo rimasti incantati dall’esplosione di colori e decorazioni delle facciate e delle torri che nel contesto grigio e freddo risaltavano particolarmente. Abbiamo prima ammirato gli esterni, girando tutto intorno al castello e poi siamo entrati per visitare le sale, sontuose e ricche di dettagli.

Episodio degno di nota è quello che ritrae mio figlio che, alla velocità della luce, decide di togliersi il berretto e lanciarlo giù da una delle torri.

Per visitare tutta la tenuta abbiamo impiegato più del tempo previsto perciò, stanchi ed affamati, abbiamo deciso di saltare la visita al Palazzo Quinta de Regaleira e ci siamo fatti venire a prendere dallo stesso ragazzo dell’andata che ci ha consigliato una tasca tradizionale in cui pranzare.

Elevador de Santa Justa e Convento do Carmo

Dopo il lauto pasto siamo tornati a Lisbona dove ci siamo fiondati all’Elevador de Santa Justa, lo storico ascensore risalente all’epoca industriale, che collega il quartiere di Baixa al Bairro Alto. Anche qui siamo rimasti piacevolmente stupiti nel non trovare alcuna fila.

Dalla cima dell’ascensore, la vista sulla città è mozzafiato e uscendo ci si ritrova proprio di fronte al Convento do Carmo, che naturalmente abbiamo visitato.  Una volta entrati, ci è subito tornata in mente l’Abbazia di San Galgano, che ha delle forti somiglianze con il Carmo. Anche qui infatti, manca il soffitto, crollato in seguito al terremoto che colpì Lisbona nel 1755. Pare che una volta questa chiesa fosse la più imponente, ma oggi è un’insieme di colonne e arcate che sorreggono un tetto fatto di cielo e stelle. Molto suggestiva.

Il pomeriggio è proseguito passeggiando nei quartieri di Baixa e Chiado tra negozi tipici e grandi catene. E dato che si era fatto buio abbiamo ammirato le luci e i decori natalizi che vestivano le vie e le facciate degli edifici. Poi abbiamo trascorso la serata al WonderLand, allestito presso il Parque Eduardo VII. Felici ma cotti a puntino, siamo passati a fare un po’ di spesa e siamo tornati a casa, dove alle 21.30 già eravamo sotto le coperte.

Secondo giorno a Lisbona

Il secondo giorno a Lisbona è stato quello in cui ci siamo divertiti maggiormente. Lo abbiamo dedicato interamente alla città e abbiamo cercato di inserire nel programma anche un’attrazione particolarmente entusiasmante per i bambini.

Il Tram 28 e l’Alfama

Sveglia alle 7.00, colazione a casa e poi via verso una nuova giornata di scoperte! La prima tappa è stata la Cattedrale di Lisbona, la Sé. Purtroppo non abbiamo potuto visitarla internamente perché era chiusa, ma abbiamo trascorso almeno dieci minuti ad osservarne la facciata in stile romanico, molto semplice ma splendida. Da qui, è possibile prendere il tram 28, che porta alla scoperta del quartiere di Alfama, ma noi abbiamo deciso di visitare prima Praça do Comercio e salire dalla fermata che si trova proprio lì vicino. Per raggiungerla abbiamo attraversato l’Arco da Rua Augusta e svoltato alla terza traversa sulla sinistra.

Avevamo il timore di dover fare a spallate nel tram, perché avevo letto che solitamente viene letteralmente preso d’assalto dai turisti. Ma anche in questo caso, con grande stupore lo abbiamo trovato semivuoto. Ci siamo quindi goduti il tragitto per le ripide salite acciottolate del quartiere. Siamo poi scesi alla fermata del Miradouro de Santa Luzia, dalla cui terrazza coperta di azulejos abbiamo ammirato i tetti rossi dell’Alfama dall’alto e il Tago all’orizzonte. Un momento indimenticabile, accompagnato dalla musica degli artisti di strada.

Il Castello de Sao Jorge

A piedi ci siamo diretti al Castello, una tipica fortezza moresca dalla quale non ci aspettavamo granché ma che invece abbiamo apprezzato. In particolar modo, ciò che ci ha lasciato a bocca aperta è l’affaccio su Lisbona: a nostro parere questo è il punto panoramico in assoluto più bello. Una vista che va dal ponte del 25 aprile, fino al Convento do Carmo e oltre! WOW! Passeggiare lungo le mura del castello invece, ha divertito molto Filippo, un po’ meno me e la mia cara perenne apprensione.

Una volta usciti dal Castello, abbiamo preso l’autobus fino a Largo Martim Moniz, dove c’era una trattoria consigliata dalla Lonely Planet che volevamo assolutamente provare e di cui ti parlo nell’articolo Cose da mangiare a Lisbona.

L’Oceanario: l’acquario di Lisbona

Dopo pranzo, siamo tornati a Praca do Comercio da dove abbiamo preso l’autobus n.728 che ci ha condotto fino al Parque das Naçoes, il quartiere dove è situato l’Oceanario. Si trova lungo la riva nord-orientale dell’estuario del Tago e un tempo era una zona industriale. In occasione dell’expo ’98 è stata convertita in zona espositiva ed oggi è molto vivace e ricca di locali.

Prima di partire ho letto varie opinioni sull’acquario, molte delle quali tutt’altro che positive. Per quanto ci riguarda, sarà che si è trattato del primo acquario visitato per tutti e tre 🙂 , ma devo dire che ci è piaciuto moltissimo. Non dimentichiamo che si tratta del secondo acquario più grande d’Europa dopo l’Oceanografic di Valencia! Al suo interno convivono più di 15 mila esseri viventi di oltre 450 specie.

L’edificio che ospita l’Oceanario si sviluppa su due piani e quello che abbiamo apprezzato molto è il modo in cui è stata strutturata la visita: tutto gira intorno ad una grande vasca centrale nella quale nuotano le differenti specie marine e potendola osservare da vari punti è quasi impossibile che si creino sovraffollamenti. Ci siamo divertiti come matti a osservare gli squali, le razze, le mante e i pinguini. Ma poi ci sono tante altre piccole vasche con vegetazione marina e piccoli esseri sottomarini. Ci si impiega più o meno due ore a visitare tutto, noi siamo stati quasi tutto il pomeriggio e ne siamo usciti davvero incantati dallo spettacolo della natura.

Lungo il tragitto verso il centro, Filippo si è addormentato e così ne abbiamo approfittato per fare un aperitivo/spuntino alla Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau, mangiando appunto la famosa crocchetta di baccalà accompagnata da un buon bicchiere di porto. Non contenti, abbiamo fatto tappa anche da “A ginjinha” per provare il famoso liquore dolce alla ciliegia, la cui ricetta tradizionale è stata creata proprio in questo storico locale.

La nostra splendida giornata si è conclusa a casa, ordinando una pizza da asporto per la gioia di Filippo.

Terzo giorno a Lisbona

Il terzo e ultimo giorno a Lisbona lo abbiamo dedicato alla visita del quartiere di Belém. Come sempre ci siamo alzati presto ma abbiamo perso del tempo per fare i tamponi per tornare a casa. A Praça Restauradores, come in altre piazze di Lisbona era stato posizionato un tendone in cui, dopo una lunga e snervante attesa, siamo stati sottoposti al test rapido.

Mosteiro dos Jeronimos, Torre de Belém, Monumento alle Scoperte

Per raggiungere Belém abbiamo preso il tram 15E da Praça Figueira e siamo scelti alla fermata di fianco al Monastero dos Jeronimos, di cui abbiamo visitato la chiesa a ingresso gratuito e il chiostro a pagamento. Insieme alla Torre e Padrao dos Descobrimentos, il Mosteiros dos Jeronimos è una celebrazione del periodo storico più importante per il Portogallo, ovvero l’era delle scoperte geografiche. Appena varcato l’ingresso della Chiesa è possibile notare le tombe dell’esploratore Vasco da Gama e del poeta navigatore Luis Vaz de Camoes.

Il chiostro è un ambiente dove i giochi di luce sono i protagonisti della scena e la ricchezza dei particolari di ogni colonna e arcata cattura l’attenzione. Qui è sepolto Fernando Pessoa. Dal chiostro inoltre si accede al reffettorio e alla sala capitolare.

Una volta usciti dal Monastero, abbiamo fatto un pasto veloce per lasciare spazio sufficiente al dessert, che abbiamo acquistato alla celebre Pasticceria dei Pasteis de Belém. Qui abbiamo degustato i pasteis de nata più buoni di Lisbona, una vera goduria! Soddisfatti, siamo saliti sull’autobus n. 729 che ci ha condotto vicino alla torre de Belém (eravamo troppo pieni per raggiungerla a piedi!!).

L’atmosfera tranquilla che si respira in questa zona ci ha conquistati fin da subito! Abbiamo deciso di osservare la torre solo da fuori, perché abbiamo letto che gli interni sono piuttosto scarni. Si tratta infatti di una fortificazione nata per motivi militari, costruita nel XVI a difesa del Monastero e del porto. Intorno ad essa sorge un parco e inizia una lunga passeggiata fino al Monumento alle Scoperte, costruito nel 1960 in onore di tutti i marinai che parteciparono alle esplorazioni. Lì con noi a passeggiare, non solo turisti ma anche gente del posto, che voleva godersi il pomeriggio in riva al fiume, bevendo qualcosa di caldo in uno dei numerosi localini presenti.

Il nostro pomeriggio si è concluso con un po’ di shopping e il rientro a casa per fare le valigie.

Avremmo voluto visitare molto di più, perché la città offre un’enormità di cose da fare. Ma siamo stati veramente felici di avere avuto la possibilità di scoprire questo tesoro del Portogallo. Abbiamo lasciato la città convinti che quello non sia stato un addio ma un arrivederci. Lisbona ci ha letteralmente rapito il cuore!

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