gamla stan

La nostra prima volta in Scandinavia è stata indimenticabile. Tre giorni interi in cui i nostri occhi si sono riempiti di incanto. La neve è stata la ciliegina sulla torta. Il freddo è stato tagliente, ma ci siamo attrezzati abbastanza bene. Siamo tornati a casa con un bagaglio ricco di ricordi indelebili: edifici imponenti, corsi d’acqua ghiacciati, la soffice neve sotto i nostri piedi, il tepore delle caffetterie, il profumo di piatti speziati e saporiti, le guance rosse dei bimbi, stelle e candele in ogni finestra… Abbiamo sentito davvero il Natale, con tre settimane di anticipo!
Sì perché siamo partiti il 30 novembre sera e siamo tornati il 4 mattina. Su come abbiamo cercato di risparmiare durante il nostro viaggio, in particolare sui voli e sull’alloggio, sto preparando un altro articolo. Ora ti racconto quale è stato il nostro itinerario con bimbo al seguito.

UN GIORNO DEDICATO ESCLUSIVAMENTE AL VIAGGIO

La sera del 30 novembre siamo arrivati tardissimo all’aeroporto di Arlanda, intorno alle 23.30. Il tempo di prendere il nostro unico bagaglio imbarcato e subito abbiamo chiamato un uber. Avremmo potuto risparmiare qualche corona optando per il trasporto pubblico, ma in questo caso l’unica cosa che volevamo era dormire il prima possibile e far riposare il piccolo, davvero provato ma molto paziente! Usciti dall’aeroporto il freddo glaciale ci ha dato il benvenuto a Stoccolma, che meraviglia! Io adoro il freddo! Una volta individuato il nostro uber abbiamo percorso circa 30 km
per raggiungere il nostro hotel, situato nella zona di Kista. Intorno alle 1.30 eravamo nel nostro lettone con i piumini a sacco.

PRIMO GIORNO A STOCCOLMA

Carichi ed emozionatissimi, la mattina seguente ci siamo vestiti per affrontare al meglio le temperature sotto lo zero e siamo usciti dopo una semplice colazione in hotel. Abbiamo camminato verso la stazione della metro, vicinissima al nostro hotel, e dopo aver acquistato un pass per tre
giorni abbiamo raggiunto il cuore pulsante di Stoccolma: Gamla Stan. Le stradine acciottolate e le vetrine addobbate mi hanno subito rapita. Quando siamo arrivati nella piazza Stortorget (la piazza più iconica della città) i mercatini natalizi stavano aprendo lasciando intravedere candele, souvenir, tessuti e leccornie svedesi. Dopo qualche foto abbiamo deciso di esplorare i quartieri limitrofi.
Avremmo voluto conoscere anche la storia medievale di Stoccolma visitando il museo sotterraneo gratuito Medeltidsmuseet, ma lo abbiamo trovato chiuso.

Arrivata l’ora del pranzo abbiamo scelto di mangiare al ristorante Gastabud, un locale semplice ad accogliente dove abbiamo mangiato le tradizionali polpette con purè. Un pranzetto eccezionale, mai sentite così buone!

Il pomeriggio ci siamo spostati con il tram nell’isola di Djurgarden dove sono situati i maggiori musei della città e abbiamo visitato il Junibacken, un museo per bambini dedicato a Pippi Calzelunghe. Filippo si è divertito molto. Nelle varie sale sono state ricostruite le ambientazioni della favola, in più abbiamo preso un trenino che ci ha permesso di immedesimarci nella storia. Infine abbiamo assistito ad uno spettacolo teatrale fatto molto bene, peccato che fosse solo in lingua svedese e non abbiamo capito assolutamente nulla della trama!

Una volta usciti siamo andati a rifocillarci in una bakery deliziosa, Skeppsbro Bageri, dove finalmente ho potuto assaggiare i veri kanelbullar scandinavi. Che profumo e che sapore!! Ormai stanchi, abbiamo fatto spesa in supermercato, mangiato qualcosa di veloce e dopo una bella doccia
bollente ci siamo coricati.

SECONDO GIORNO A STOCCOLMA

Il secondo giorno di permanenza a Stoccolma abbiamo deciso di dedicarlo quasi interamente a Skansen, il primo museo a cielo aperto d’Europa. Copre una vasta area dell’isola di Djurgarden e oltre ospitare moltissime specie di animali nordici, come orsi, renne, lupi, gufi, è costellata da
abitazioni tradizionali in legno, all’interno delle quali si può accedere e scoprire alcuni dettagli sugli usi e costumi della popolazione contadina svedese nell’800. Questo grazie alla disponibilità di alcuni figuranti.

Durante il periodo natalizio Skansen ospita anche i più grandi mercatini di Natale della città e devo dire che li ho apprezzati moltissimo, perché davvero caratteristici e ben organizzati. Di solito dei mercatini ci piace l’atmosfera, ma non troviamo mai nulla che valga davvero la pena acquistare. In questo caso siamo stati attratti da un sacco di cose e ho ceduto alla tentazione acquistando un paio di ciabatte per la mamma e un paio di guanti caldissimi per Fili creati dal popolo Sami, stanziato nel vero nord del paese, in Lapponia. Quel giorno nevicava tantissimo e faceva tanto freddo, per fortuna sparsi qui e là era possibile trovare bracieri vicino ai quali ci siamo accoccolati molto spesso!

Tra i vari mercatini, ce n’erano due che vendevano street food locale. Noi abbiamo pranzato con una specie di piadina farcita in tre modi diversi. La mia era con roastbeef e formaggio, quella di Luca con carne di maiale speziata e quella di Fili con patate e formaggio. La mia era decisamente la migliore, infatti è stata ceduta in parte al piccolo di casa. Non ci siamo lasciati sfuggire nemmeno le mandorle pralinate. C’era un signore che le preparava sul momento. Erano troppo buone! Sarà la felicità di quegli attimi nel trovarci in un posto magico che sognavamo da anni, ma nonostante fossero delle semplice mandorle pralinate, ci hanno conquistati così tanto da finirle in un batter d’occhio! A rendere tutto ancor più romantico, un coro ha improvvisato una serie di canti natalizi, mi sembrava di essere dentro A Christmas Carol!

Dopo aver terminato la visita al museo, abbiamo fatto merenda nella celebre pasticceria VeteKatten, una bakery grandissima con diverse sale da tè e affollatissima a ogni ora. C’erano dolci di ogni tipo, ma io non potevo assolutamente tradire la mia girella alla cannella. Questa volta però è
stata lei a tradire me. Una delusione. Molto asciutta e per nulla soffice. Molto meglio il cheese cake di Luca! Filippo si è pappato una cioccolata calda fumante invece.

Terminata la merenda abbiamo passeggiato in centro per vedere Gamla Stan di sera e mangiare una pizza per far felice Filippo. In realtà qualsiasi tipo di ristorante e pub individuati erano già al completo, per una volta siamo stati poco previdenti. Abbiamo ripiegato in uber eat che ci ha portato la pizza in hotel. Meglio non soffermarci sulla pizza, tremenda. Stanchi e soddisfatti della giornata siamo andati a dormire.

TERZO E ULTIMO GIORNO A STOCCOLMA

L’ultimo giorno di permanenza a Stoccolma abbiamo deciso di trascorrerlo visitando due musei. E per fortuna! Perché è stata la giornata più fredda del weekend! Con i mezzi siamo arrivati al Museo della Tecnologia, dove è stato davvero complicato far venir via Filippo. Si è divertito molto, tra
giochi a misura di piccoli ed esperimenti. Per noi grandi è stato un po’ noioso, forse perché personalmente, dopo aver visto il museo della scienza di Monaco di Baviera, avevo delle aspettative troppo alte!

A pranzo abbiamo deciso di fare una passeggiata dal museo fino ad un giardino botanico chiamato Rosendals Garden. Il verde del parco non abbiamo potuto ammirarlo, ma la nostra vista è stata accecata dal bianco del manto di neve che ricopriva tutto. Lungo la strada verso la nostra meta, abbiamo ammirato le tipiche casette svedesi di legno. Case grandissime, colorate di giallo o di rosso, con ampie vetrate e l’immancabile ghirlanda alla finestra, lucine tutto intorno e scarponcini lasciati fuori l’ingresso. Una cartolina.

Quando siamo arrivati al Rosendals, per prima cosa abbiamo mangiato nella loro caffetteria dei piatti sofisticati, buoni ma cari. Tutto era arredato in stile nordico e al centro del tendone, un lungo tavolo di legno ospitava tartine salate e dolci di ogni tipo. Mentre Filippo e Luca si scaldavano accanto al braciere, ho visitato la loro serra e il loro shop, dove ho acquistato un panetto fresco di frolla speziata per fare i biscotti di pan di zenzero! Idea che ho trovato fighissima.

Dato che in quei giorni faceva buio molto presto, ci siamo incamminati velocemente verso la fermata del tram per raggiungere la nostra ultima meta del viaggio il Museo Vasa, dedicato ad una nave risalente al XVII, affondata proprio durante il suo viaggio inaugurale. Si tratta di un galeone svedese rimasto intatto fino ai nostri giorni, all’interno del quale chiaramente non si puo accedere, ma che si può osservare da molteplici punti di vista. Acquistando il biglietto abbiamo potuto accedere attraverso un qr code alla visita guidata in italiano . Lo abbiamo trovato molto interessante.

Usciti dal Vasa, ho approfittato della pazienza dei due uomini di casa per comprare qualche pensierino da riportare e una volta cotti a puntino, abbiamo mangiato qualcosa di veloce per poi tornare al nostro nido al calduccio.

La mattina seguente, con tutta calma, abbiamo preso di nuovo un uber e siamo ripartiti verso casa.

Questo è stato il nostro itinerario di tre giorni. Molto lento, con i tempi adatti alle esigenze di un bambino. Se avete domande da farmi o consigli da chiedermi, potete contattarmi anche tramite il mio profilo instagram @partiamo_con_marta dove troverete moltissime foto dei paesaggi scandinavi, come anche reels e stories sui luoghi visitati!

Alla prossima avventura!

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